Guida illustrata per bambini agli invertebrati che nessuno conosce (Parte 1?)
E’ Natale, e a Natale sono tutti più buoni, nonché più pigri, perciò non vi sottoporrò un altro complesso articolo sugli insetti. Visto che questo blog ha raggiunto livelli di censura pressoché disneyani, è solo appropriato che si faccia un articolo espressamente rivolto ai più piccoli.
Ci sono certi gruppi di animali che proprio non ce la fanno a ottenere fama e gloria. Sarà perché sono poco comuni, o piccolissimi, o vivono in ambienti remoti. Insetti, lombrichi e molluschi non saranno in cima alla lista delle bestie più popolari, ma almeno quasi chiunque sa più o meno cosa sono. Se invece dicessi “Onicoforo” la maggior parte delle persone mi guarderebbe con occhi vuoti e aggrottando la fronte, cosa che capita in effetti quasi sempre.
Bè, non temete, cari fedeli, perché questo Natale io vi dono la straordinaria Guida Illustrata per Bambini agli Invertebrati che nessuno conosce! Ho lasciato un punto interrogativo dopo Parte 1 solo perché non so se avrò mai voglia di continuare, ma di continuare ce ne sarebbe bisogno eccome: la guida copre solo una minuscola parte della diversità degli invertebrati meno conosciuti.
Ogni gruppo preso in considerazione è un intero Phylum, vale a dire un grande gruppo di animali che hanno lo stesso tipo di struttura corporea. Per darvi un’idea, i vertebrati non sono un phylum, ma fanno parte del phylum dei Cordati; insetti, aracnidi, millepiedi e crostacei fanno parte del phylum degli Artropodi.
N. B. Questa non vuole essere affatto una guida esaustiva e seria, quindi vi riporto solo alcuni fatti bizzarri sugli animali in questione; se volete più informazioni potete cominciare cliccando i link a Wikipedia che vi allego.
Ctenophora: Se sei una campana gelatinosa e trasparente che se ne vaga per gli oceani con un solo buco che ti serve sia per mangiare che per evacuare (bleurgh) la gente finirà per scambiarti per una medusa, amico. E invece gli Ctenofori non sono Cnidari. Intanto hanno una simmetria non raggiata, ma bilaterale doppia (solo due piani di simmetria nel corpo, non infiniti); poi al contrario degli Cnidari hanno vere e proprie cellule specializzate per formare la muscolatura (in meduse e attinie questa funzione è svolta da determinate cellule epidermiche modificate). Molte specie hanno due lunghi tentacoli collosi con cui catturano la preda, e il nome “Ctenofori” (portatori di pettini) deriva dalle strutture ciliari a pettine presenti su tutto il corpo e usate per muoversi. Alcuni Ctenofori sono bioluminescenti, e brillano di luci colorate che fanno tanto atmosfera nataliza, il che ha fatto loro guadagnare il primo posto in questa rassegna.
Loricifera: Il corpo avvolto in una cuticola detta “lorica”, e la bocca costituita da un’espansione tubolare, questi animaletti microscopici e poco conosciuti fanno parte della meiofauna, cioè l’insieme di organismi che vivono nei sedimenti dei fondali marini. Almeno 3 specie sono in grado di sopravvivere in ambienti totalmente privi di ossigeno, e sono gli unici animali noti in grado di farlo.
Gastrotricha: Non è che li trovi particolarmente interessanti, è che mi andava di disegnarli. Però sono abbastanza graziosi. Sono minuscoli animali acquatici dal corpo coperto di scaglie, spine e ciglia con cui si muovono – caso unico fra gli animali, la cuticola che li ricopre avvolge anche ogni singolo ciglio, uno per uno. Quando raccontano questa cosa, gli amici si fingono impressionati e poi si girano da un’altra parte.
Rotifera: I Rotiferi sono una gran figata. Anch’essi minuscoli e acquatici, hanno una struttura a corona ciliata (di forma varia); le ciglia, in perenne movimento, danno l’idea che la testa dell’animale ruoti, da cui il nome. In realtà questo moto serve sia per convogliare l’acqua e i nutrienti in essa contenuti verso la bocca, sia per muoversi. Il movimento può venire aiutato anche dal grosso piede muscoloso all’altra estremità dell’animale, che può servire anche per ancorarsi al substrato. Il cibo viene triturato da un organo dall’aspetto minaccioso, detto mastax. Se le condizioni sono avverse (per esempio in caso di siccità), i Rotiferi possono entrare in criptobiosi , vale a dire una sorta di superletargo in cui tutte le funzioni vitali sono interrotte, per poi riprendere in momenti più favorevoli. Praticamente risorgono – HALLELUJAH! I Rotiferi poi, a seconda del gruppo, hanno una vita sessuale estremamente intricata e a volte misteriosa, che non mi metto certo a spiegarvi qui se no arriva Pasqua.
Onycophora: A vederli sembrano uno strano incrocio fra una lumaca e un millepiedi. In effetti gli Onicofori, con il corpo allungato e una moltitudine di zampette unghiate, sono parenti degli Artropodi più che dei Molluschi. Amano strisciare nel sottobosco delle foreste pluviali, o sugli alti rami degli alberi tropicali, su cui si formano dei veri e propri microecosistemi di muschi, felci, orchidee e piccoli animali. Gli Onicofori sono predatori di altri invertebrati, che intrappolano schizzando muco appiccicoso dalle due papille ai lati della bocca.
Echiura: Gli animali chiamati genericamente “vermi” sono molti. Gli Echiuridi sono alcuni di questi. Sono vermi marini a forma di sacchetto, con la bocca situata alla base di una lunga proboscide. La bestia che ho disegnato è, per la precisione, Bonellia viridis, osservabile nel Mediterraneo e praticante una vita sessuale alquanto pepata. La femmina è verde, lunga 30 cm e con una proboscide biforcuta; il maschio è lungo pochi mm, vive nel corpo della femmina ed è poco più che una minuscola gonade che la feconda. Il sesso dell’individuo è deciso dall’ambiente di sviluppo della larva: se dopo la nascita si va a depositare sulla proboscide di una femmina, diventerà maschio; se rimarrà libera nell’ambiente, diventerà femmina.
Tardigrada: I Tardigradi sono i Chuck Norris del regno animale. Questi minuscoli animali sono chiamati “orsi d’acqua” ma onestamente non so perché: per vivere in acqua vivono in acqua (anche solo nell’umidità di un muschio), ma più che a orsi assomigliano al risultato di una notte di amore e alcol fra Giuliano Ferrara e Jabba lo Hutt. Come gli Onicofori, anche i Tardigradi sono parenti degli Artropodi: hanno cuticola, 8 tozze zampe unghiate, e hanno portato l’arte della resistenza e della criptobiosi a un livello tale che in confronto i Rotiferi sono dei principianti. E a questo punto vi sparo un po’ di numeri da Wiki, che forse non è molto professionale ma fa sempre piacere. Possono sopravvivere a disidratazione lunga decenni, temperature che vanno da 151 °C a -200 °C, livelli di radiazioni centinaia di volte superiori a quelli letali per noi, pressioni altissime o bassissime, mancanza di ossigeno, raggi UV-A e UV-B. Presi dalla disperazione, alcuni ricercatori li hanno persino sparati nello spazio ed esposti per 10 giorni direttamente al vuoto cosmico; al rientro nell’atmosfera, il commento dei Tardigradi è stato “LOL, rifacciamolo”.
E per quest’anno, credo che da parte mia sia tutto. Buon Natale, e ci vediamo nel 2014!
FONTI
- WESTHEIDE W., RIEGER R., Zoologia sistematica – Filogenesi e diversità negli animali. Zanichelli 2011.