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Puoi baciare la rana
L’articolo di oggi è il regalo perfetto per l’anniversario di nozze dei vostri genitori. Basta con i mazzi di fiori, le cene in costosi ristoranti e quelle torte particolarmente brutte che sanno di polistirolo. Prima di lasciarvi alla lettura un annuncio rapidissimo: a breve (quando mi verrà in mente un acronimo figo) partirà una nuova rubrica con interviste più o meno serie a dottorandi/tesisti magistrali italiani in biologia evoluzionistica, ecologia ecc… Materiale per partire ne abbiamo ma, se conoscete qualcuno interessato, ditegli di mandarmi una mail o scrivere due righe sulla pagina Facebook del dodo.
“E vissero per sempre felici e contenti.”
Questa storia inizia dove molte altre finiscono.
In ogni classico Disney che si rispetti, la protagonista, una teenager cui è sempre stata preclusa anche la scolarizzazione di base, affronta numerose peripezie insieme al suo unico vero amore. Questo è a sua volta rappresentato da:
A) Un belloccio nobile.
B) Un tizio che può anche fare il venditore di carta da parati, ma comunque avrà un bicipite grosso come la mia testa.
Quando tutto è sistemato, si va di matrimonio e unione felice per il resto della vita: l’agognata monogamia.*
Vabbè, direte voi, criticare i film Disney è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. E avete anche ragione.
Tuttavia questo finale, ripetuto un sacco di volte, fonda effettivamente le sue radici nel nostro modo di concepire una relazione. Homo sapiens è una specie che pratica, nella maggior parte dei casi, la monogamia. A questo punto però occorre fare qualche precisazione e, soprattutto, vedere se questa nostra abitudine è condivisa con altre specie animali. Come molte altre cose, la monogamia è un fenomeno complesso che viene spesso suddiviso in due parti distinte: sociale e genetica.