Etichettato: Rettili

Long Way Round (turtle style)

ResearchBlogging.orgOggi non mi viene in mente nulla per introdurre l’articolo. No davvero, ci ho provato, continuo a scrivere roba senza alcun nesso logico. Sarà il lunedì senza puntata di Game of Thrones? O forse l’avere letto la trama di Jurassic World? In ogni caso benvenuti al Dodo del lunedì.

Un tartaruga liuto vista da vicino. Accarezzatela voi, prego. Immagine Wikimedia Commons

Un tartaruga liuto vista da vicino. Accarezzatela voi, prego. Immagine Wikimedia Commons

Il Museo di Storia Naturale di Bologna ha lo stesso fascino della vecchia casa di un cacciatore morto da anni. Molti bambini emiliano-romagnoli hanno avuto il loro primo vero assaggio della diversità della vita animale nelle polverose sale di via Selmi 3.

Al loro interno, i più sfortunati decidono di diventare biologi.

Tra i vari reperti recuperati da vecchie collezioni in giro per l’Italia alcuni catturano immediatamente lo sguardo del visitatore, come i pesci luna (Mola mola). Altri sono più defilati e si rivelano solo al visitatore più attento. Se dalla sala centrale prendete, invece della più illuminata e attraente scala sulla destra, la rampa che si trova sulla vostra sinistra, vi imbatterete in un gigantesco rettile appeso al muro. Il colore indefinito dovuto ad anni di esposizione non lascia comunque dubbi sull’identità della bestia: una tartaruga liuto (Dermochelys coriacea).

Questi animali sono i più grandi rappresentanti tra quelle che collettivamente vengono chiamate “tartarughe marine”. Sebbene la loro schiena non sia caratterizzata da un carapace osseo come nei Chelonidi (tipo Caretta caretta) le tartarughe liuto hanno in comune con loro una caratteristica.

Viaggiano. Un sacco.

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Come ti evolvo un veleno

ResearchBlogging.orgTutte le volte che provavo a scrivere un articolo sull’argomento veleni veniva pubblicato un nuovo lavoro che, secondo me, meritava di essere aggiunto. Facendomi della violenza mentale con metodi vietati dalla Convenzione di Ginevra (autominacciandomi di rivedere tutta la prima serie di Agents of S.H.I.E.L.D.) sono finalmente riuscito a pormi un limite e il risultato è quello che vi accingete a leggere.

I contenitori di veleno non hanno più solo un grosso simbolo del teschio con le due tibie incrociate. La cosa non solo è deludente ma continua a ricordarmi che non sarò mai un vero pirata. Mai.

I contenitori di veleno non hanno più solo un grosso simbolo del teschio con le due tibie incrociate. La cosa non solo è deludente, ma continua a ricordarmi che non sarò mai un vero pirata. Mai. Immagine Rockgem

Di tutti i veleni, l’anima è il più forte. ( Novalis)

La citazione da cioccolatino qui sopra è attribuita a uno dei più insigni rappresentanti del romanticismo tedesco. Potete usarla per creare una struggente immagine di Facebook con cui dare battaglia ai neo-fan di Bukowski, oppure potete fare come me e deridere spietatamente l’autore.

HA, l’anima!

Di tutti i veleni, IL VELENO è il più forte.

Nel remoto caso in cui veniate morsi da un mamba nero (Dendroaspis polylepis) non userete i vostri ultimi attimi di lucidità per pensare “Caspita! quel tedesco lì sì che la sapeva lunga”. No. Sbavanti e privi di forze, avrete soltanto pochi minuti per farfugliare qualcosa di incomprensibile a chi vi sta intorno, realizzando troppo tardi di essere l’ennesima vittima di una delle più interessanti innovazioni evolutive mai selezionate.

Quindi permettetemi di incominciare di nuovo.

We are Venom. (Eddie Brock)

I veleni sono con noi da sempre. I nostri antenati dovevano farci i conti quotidianamente e, col tempo, la letteratura ha deciso di adottarli come metodo preferito per far fuori giovani amanti con grossi problemi di comunicazione e regine egiziane. Nonostante questa ampia familiarità con l’argomento, preparando questo articolo ho scoperto una cosa:

Non esiste una singola definizione di veleno.

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