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Ultrasuoni, mormorii e testicoli: storie di (non) ordinarie vocalizzazioni

ResearchBlogging.orgBentornati al Volo del Dodo, il blog che interpreta Crimson Peak come un prequel de “I Vendicatori” e si chiede perché Loki sia diventato improvvisamente così sentimentale. L’articolo di oggi è un casino interattivo (UEILAAA! Come siamo borghesi!) e si ascolta almeno quanto si legge. Se ne state usufruendo al lavoro permettetemi di consigliarvi le cuffie, vi salveranno da potenziali incomprensioni.

I nostri protagonisti. Immagini Wikimedia Commons

I nostri protagonisti. Immagini Wikimedia Commons

Uno dei giochi a cui sottoponiamo gli infanti della nostra specie è il famigerato “Che verso fa?”. Solitamente questa attività viene svolta nel periodo in cui la zoologia tira di brutto nella vita di un bambino/a, quando il pargolo è capace di rispondere prontamente a domande del calibro di «Come fa la mucca?» e «il leone? Come fa il leone?». Una volta ho assistito ad una variazione interessante del tema, quando una giovane madre ha costretto il figlio di pochi mesi ad addentrarsi nel difficile terreno della paleoacustica chiedendogli «Come fa il dinosauro?». Il bambino ha tentennato, apparentemente dilaniato dall’indecisione tra ricostruire il verso di una bestia estinta basandosi su speculazioni e mangiarsi la manica del maglioncino a righe che stava indossando. Pressato dall’insistenza della madre, il piccolo ha giustamente scelto di non compromettere la sua integrità scientifica e si è messo a piangere.

Le vocalizzazioni delle altre specie ci intrigano, soprattutto quando scopriamo con orrore che spesso sono un modo per dire qualcosa ad un altro individuo. Per precisare, con comunicazione acustica intendiamo lo scambio di informazioni tra due individui per cui un segnale, la vocalizzazione appunto, è diretto da un “mittente” ad un “destinatario” e altera il comportamento delle due parti in causa. E quale migliore momento per godersi le vocalizzazioni della primavera inoltrata? In questa stagione il canto degli uccelli, il gracidare delle rane e il frinire delle cicale ci permettono di vivere un nostro personale momento “Fattoria Osella”. Quasi non ci viene da pensare che tutta ‘sta roba non sia per il nostro godimento ma, in realtà, il modo più spiccio di molte specie per dire «Ehi bella, sono qui, senti la mia poderosa e maschia voce…. Uuuuuh yeaaaaah». Ebbene sì popolo, è di nuovo quel momento dell’anno in cui il Volo del Dodo rientra improvvisamente nelle letture GIENDER: è tempo di Selezione Sessuale.

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