L.AMA.N.T.IN.I. #8
L’immagine dei L.AMA.N.T.IN.I. di oggi è dello stesso autore a cui appartiene il post di lunedì prossimo. Francesco Lami torna dal suo esilio tra afidi e tecniche ecologiche più o meno dubbie per raccontarci roba fotosintetica. Intanto che aspettate però, godetevi il meglio che la blogosfera scientifica ha profotto nelle ultime due settimane.
LINK INGLESI
Cosa possono insegnarci alcuni geni degli scimpanzé sull’autismo?
Carl Zimmer ci guida alla scoperta di alcune piante alle quali non dispiace venire usate come materiale da nido e dell’effetto che il DNA dei Neanderthal ha avuto su di noi.
Ed Yong presenta un insetto talmente veloce da correre alla cieca.
Un pitone di quasi sei metri è stato ritrovato in giro per la Florida. Ora lamentatevi delle nutrie come specie invasive.
Vista la recente scoperta di una nuova specie, Joseph Jameson-Gould ripercorre la storia dei delfini di fiume.
Il ritorno della poliomelite in Siria raccontato in maniera a dir poco brillante da Annie Sparrow.
Un piccione estremamente raro e creduto estinto per anni torna in tutto il suo inquietante splendore.
Bec Crew e il magico mondo dei Cyclopteridae.
Come planare serpente-style.
Liz Langley ci parla di quello che è, probabilmente, il photobombing più pesante della storia.
Dopo essere stati tolti dalla lista delle specie protette nel 2011 più di 2500 lupi sono stati uccisi negli Stati Uniti. Se non pensate che possa essere un problema magari ributtate un occhio al primo post del blog.
Il numero di farfalle monarca, un insetto che compie una migrazione straordinaria per un lepidottero, continua a diminuire di anno in anno e Alex Wild mi fa scendere una lacrima con i suoi rimpianti.
Grrrlscientist in un bellissimo pezzo sul Guardian racconta la storia di due uccelli che, in realtà, sono uno.
Brian Switek analizza gli ultimi ritrovamenti dell’anfibio demoniaco Belzebufo e la carriera cinematografica del dilofosauro.
Come creare delle meduse al burro di arachidi.
Le piante non puntano tutte le loro chips su un unico numero. Elizabeth Preston sulle scommesse nel mondo vegetale.
Cosa succederebbe se le notizie scientifiche avessero titoli più realistici?
La Total ha annunciato che non effettuerà scavi petroliferi in zone dichiarate patrimonio dell’umanità. In compenso il governo australiano, presieduto dal primo ministro Tony Abbott, ha tranquillamente deciso di fregarsene di alcune foreste presenti in uno di questi siti e di tagliarle ugualmente.
PLOS ha una nuova collezione di articoli, tutti assolutamente gratuiti, incentrati sulle megafauna marina (Il simbolo del calamaro gigante poi è una chicca).
John Platt e la scoperta di un nuovo coccodrillo.
LINK ITALIANI
Su Query, la rivista ufficiale del CICAP, un riassunto della vicenda Stamina e dei suoi protagonisti. Lettura obbligatoria.
Il cavalluccio marino è un predatore temibile che non viene preso sul serio perché, beh, è un cavalluccio marino.
Su Oggi scienza l’ultimo caso della zoonosi H7N9 e il di come la peste nera potrebbe non essere solo un fenomeno del passato.
Su Tempi Profondi l’obbligatorietà delle operazioni, xenoglossia e glossolalia. Ma i Boston cantano davvero “Io non ho i soldi?”.
Siamo abituati a pensare ai tropici come posti ricchi di biodiversità, ma non molti si fermano a cercare di spiegare il perché di questo fenomeno.
Un tizio ha cercato di portare 40000 piranha a New York.
Ogni fiera di bestie esotiche che si rispetti ha qualcuno che vende degli axolotl ma in natura questo anfibio non se la passa poi benissimo.
È un uccello? È un aereo? No, è un bombo. Sopra l’Everest.
Grazie per la citazione! 😉